Tematica Funghi

Lepiota cristata (Bolton) P. Kumm., 1871

Lepiota cristata (Bolton) P. Kumm., 1871

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Foto: da: de.wikipedia.org

Phylum: Fungi Linnaeus, 1753

Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001

Ordine: Agaricales Underw., 1899

Famiglia: Agaricaceae Chevall., 1826

Genere: Lepiota (Pers.) Gray, 1821


itItaliano: Falsa mazza di tamburo, Bubbola falsa, Cucamela

frFrançais: Lépiote crêtée

deDeutsch: Stink-Schirmling, Kamm-Schirmling

spEspañol: Lepiota maloliente

Descrizione

Dal latino "cristatus" ossia "munito di cresta" a causa delle scaglie sul cappello, è un fungo velenoso mortale che provoca una sindrome da intossicazione simile a quella falloidea, a causa delle amanitine che contiene. Potrebbe trarre in inganno il raccoglitore inesperto in virtù della sua vaga rassomiglianza con la famosa Macrolepiota procera o Mazza di Tamburo, ottimo commestibile da cucinato. La differenza più evidente risiede nelle dimensioni: non andrebbero infatti mai raccolti e consumati funghi del genere Lepiota o Macrolepiota che, da aperti, siano di piccola taglia. In genere, quando si va in cerca di Macrolepiota procera, è buona norma ricordarsi del suo eloquente nome comune inglese Parasol, che non a caso indica le ragguardevoli dimensioni raggiunte da questa specifica specie. Funghi invece che, per quanto simili nell'aspetto soprattutto a causa della superficie del cappello dissociata in squame irregolari, si attestino su misure di altezza e larghezza contenute, non vanno mai consumati: sono in genere tutti tossici o, come in questo caso, addirittura letali. Altri aspetti che lo rendono riconoscibile ad un occhio più allenato sono il colore biancastro di cappello e gambo, le squame molto evidenti bruno rossastre e il caratteristico odore sgradevole; anche l'anello infero inserito nel gambo può essere un carattere utile per il riconoscimento, così come la sua crescita talvolta cespitosa. Cappello dai 20 a 50 millimetri, campanulato conico, poi più aperto e disteso, munito di ottuso e marcato umbone centrale. Superficie liscia e feltrata che presto si dissocia in squame irregolari a partire dal margine, di colore bruno rossiccio o bruno scuro. Il centro del cappello invece rimane unito, non squamato e di colore più scuro, da bruno rossiccio a quasi nero. Al di sotto delle squame dissociate si vede chiaramente il colore biancastro della carne sottostante. Lamelle molto fitte, ventricose, di colore bianco (fungo leucosporeo) leggermente ingiallenti o rosate, distaccate dal gambo. Gambo da 30 a 50 millimetri d'altezza, spessore da 2 a 4 millimetri, cilindrico, prima fistoloso poi cavo, liscio, munito di ampio anello membranaceo evidente ma molto fugace, di colore bianco con riflessi rosati o violetti specie nella parte inferiore. Carne bianca fioccosa e fragile nel cappello, più fibrosa e rosata nel gambo. Odore: forte e sgradevole che ricorda quello "di gomma bruciata" tipico dei funghi del genere Scleroderma. Sapore: non significativo. Spore bianche in massa, ovali, con sperone laterale, 6-8 x 3-3,5 µm. Commestibilità: velenosa mortale, provoca una sindrome da intossicazione simile a quella falloidea a carico di fegato e reni a causa delle amanitine contenute. Astenersi in tal senso dal raccogliere e cucinare qualunque tipo di Lepiota o Macrolepiota di piccole dimensioni. Un'altra specie velenosa mortale è la Lepiota brunneoincarnata, che con la Cristata condivide, appunto, le ridotte dimensioni. Queste tossine inoltre sono termostabili, quindi non decadono neppure con le alte temperature raggiunte durante la cottura. Specie simili: difficilmente confondibile con Macrolepiota procera a causa delle dimensioni. Tuttavia, in condizioni climatiche ed ambientali particolari, la M. procera si presenta di dimensioni assai ridotte rispetto alla norma e pertanto potrebbe essere anch'essa confusa con questa specie specie. Altre specie di funghi simili sono ad esempio: Macrolepiota excoriata (edule), che si distingue per la tipica lacerazione della pellicola al margine del cappello e per il gambo sostanzialmente privo di decorazioni ed appena sfumato. Macrolepiota mastoidea (edule), che però si distingue facilmente per l'umbone aguzzo, il cappello che ricorda una mammella, e la poco evidente decorazione screziata sul gambo. Chlorophyllum molybdites sin. Macrolepiota molybdites o Lepiota morgani (velenoso), assai simile per dimensioni alla procera ma dalla sporata verdastra e diversamente decorato sul gambo e sul cappello. Chlorophyllum rhacodes (velenoso da crudo), in particolare quando il cappello è ancora sferoidale, che presenta un deciso viraggio della carne all'arancio e poi al rosso. Lepiota brunneoincarnata (velenosa mortale), uno fra i più famosi e pericolosi rappresentanti delle Lepiota di piccola taglia dalle quali diffidare; contiene infatti anch'essa tossine analoghe a quelle presenti nelle amanite mortali (Amanita phalloides, Amanita virosa, Amanita verna), e per questo motivo può causare delle intossicazioni letali: non raccogliere quindi "mazze di tamburo" o "bubbole" qualora il diametro del cappello aperto non raggiunga almeno i 12-15 cm.

Diffusione

Ubiquitaria, vive indifferentemente in boschi, prati, radure, tra l'erba di parchi e giardini, spesso gregaria in piccoli gruppi, talvolta cespitosa; periodo dall'estate all'autunno.


00805 Data: 01/01/1997
Emissione: Funghi
Stato: Barbuda
01334 Data: 25/01/1999
Emissione: Funghi d'Europa
Stato: Union of the Comoros

01615 Data: 01/01/2012
Emissione: Funghi e minerali
Stato: Djibouti
01742 Data: 12/08/1997
Emissione: Funghi
Stato: Antigua and Barbuda

02137 Data: 01/01/1996
Emissione: Funghi
Stato: Karelia
02641 Data: 25/01/1989
Emissione: Funghi
Stato: Guyana

03068 Data: 01/07/1998
Emissione: Funghi dal mondo
Stato: Liberia